giovedì 21 giugno 2007

Droga, test in arrivo per una lunga lista di lavoratori. A quando il test per il 'personale politico' ?

ROMA - Obbligo di test antidroga per una lunga lista di lavoratori: la norma potrebbe essere varata prima di agosto dalla Conferenza Stato-Regioni ed è contenuta nella bozza di intesa voluta dal ministro della Salute Livia Turco subito dopo la tragedia di Vercelli, dove morirono due bambini che viaggiavano su un bus guidato da un autista che aveva fumato uno spinello. Così, dall'autista di taxi al pilota, dal controllore di volo a quello addetto al traffico dei treni, il controllo antidroga potrebbe presto diventare operativo.

http://www.repubblica.it
ROMA - Nell'atmosfera di Roma c'è della cocaina in sospensione: non si tratta dell'ennesima leggenda metropolitana, ma di un serissimo studio - il primo, di questo genere - compiuto dal Consiglio nazionale delle ricerche. Ad appestare l'aria della capitale non ci sono dunque solo i gas elle auto e delle industrie, ma anche le droghe. Dati che confermano quanto emerso in altri tipi di analisi, effettuate nelle grandi città occidentali, che mostrano come i fiumi, o le banconote, contengano sempre tracce di sostanze stupefacenti.

Niente di sconvolgente, insomma. Ecco perché oggi Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto inquinamento atmosferico del Cnr, invita a non drammatizzare: a suo giudizio, lo studio deve essere "motivo di riflessione", piuttosto che di "allarme". Anche perché "è presumibile che risultati simili a quelli riscontrati a roma si trovino anche in qualunque altra metropoli. Quanto all'atmosfera di Roma, si conferma che la città negli ultimi anni ha visto un sostanziale miglioramento della qualità dell'aria"...

Il colloquio di aiuto nella relazione Medico-Paziente (univadis)

20/06/07,10:20, Editoriali a cura di Mauro Marin

Il colloquio d’aiuto nella relazione Medico-Paziente (Parte I)

Definizione

Il colloquio d'aiuto è una relazione professionale in cui il medico ascolta ed osserva con empatia al fine di comprendere la situazione del paziente e di facilitare in lui un suo processo di chiarificazione e apprendimento che lo renda più obiettivo nel valutare il suo problema e nell'assumersi con autonomia la responsabilità delle eventuali scelte (Geldard K : “Parlami, ti ascolto” e Milner J: “Il counseling narrativo”, Erickson ed 2006 TN).
Questa relazione è centrata sul vissuto del paziente, cioè sull’insieme dei significati soggettivi che il problema ha per lui piuttosto che sui fatti in sé .

Spesso invece nella pratica abituale il medico tende ad isolare nell'insieme delle situazioni del paziente un singolo problema a cui rispondere con una condotta tecnica finalizzata alla diagnosi e terapia. Questa relazione si focalizza solo sul problema oggettivo o sintomo o malattia.

E’ facile sottovalutare un assistito se consideriamo solo il suo problema e non dedichiamo attenzione alla sua persona, alla sua storia e al suo contesto. Rischiamo di negare il suo valore come individuo e così non otteniamo la fiducia e il rispetto che sono premesse necessarie all’efficacia del nostro intervento... (segue)

http://www.univadis.it

venerdì 8 giugno 2007

FO.NE.MA Fondazione Europea Medicina Antroposofica

Comunicato Progetto Fonema

Cari amici,
abbiamo il piacere di diffondere la nuova iniziativa per il 2007 del progetto FON.E.MA, inviataci dal dr. Andrea Basili.
http://www.fonema.org

Si tratta di un importante e significativo passo in avanti, sia per l'interesse della proposta di intervento rispetto al disagio giovanile, sia per la ricaduta positiva sull'avanzamento dei lavori di ristrutturazione necessari per la realizzazione del progetto sociosanitario di FON.E.MA.

L’istituto scolastico di Amburgo "Christophorus Schule", quest’anno, sosterrà il progetto con uno stage che si terrà nel mese di giugno a Colli di Barete, per tre settimane e che speriamo possa proseguire anche nei prossimi anni.
Una visita al sito della scuola http://www.Christophorus-hamburg.de può fare comprendere quanto l’attività di questo istituto poggi sui principi della pedagogia curativa e di quale patrimonio di conoscenze e di esperienze sia portatrice.

Il progetto FON.E.MA riprende cosi il discorso sui problemi comportamentali e di salute in generale, nell’ambito dell’infanzia e dell’adolescenza, e dell’importanza di alleare le forze attive della pedagogia, della pedagogia curativa e della medicina antroposofica.

Gli allievi della scuola di Amburgo, impegnati nella costruzione del loro futuro, hanno deciso di aiutare l’iniziativa di FON.E.MA, continuando quello che due estati fa hanno iniziato come “pionieri” alcuni ex alunni della scuola Waldorf di Roma insieme ad altri quattro ragazzi (di Milano, Roma e Colli di Barete).

Al tempo stesso lo sforzo per organizzare l’accoglienza di questi amici (circa 70 persone) richiede di affrontare in modo permanente alcuni problemi sui servizi della villa, come quello dei bagni e della cucina, ma soprattutto permette di collegare ulteriormente il lavoro di FON.E.MA con il territorio.

Stiamo cercando di coinvolgere i giovani della regione Abruzzo, attraverso la scuola alberghiera, che si cercherà di sensibilizzare alle nostre conoscenze alimentari per la parte ristorativa, fornendo anche prodotti provenienti da coltivazioni biodinamiche di aziende del Lazio e dell’Abruzzo. Speriamo si aggiungeranno l’istituto d’arte, con l’Accademia dell’Immagine, per la realizzazione di un filmato di diffusione.

Vi alleghiamo l’appello di Andrea Basili e un documento informativo sul progetto e vi invitiamo a sostenere numerosi e con la consueta solidarietà questa iniziativa sul piano morale ed economico.
Grazie

Accanto ad Andrea Basili per FON.E.MA
Luigi Bellavita, Edda Fracasso, Angelo Franzini, Graziella Grazioli, Giorgio Marino, Emanuela Portalupi, per ARESMA
e Giorgia Marino, Graziella Grazioli e Romina Savio, per http://www.rudolfsteiner.it

Per versare il vostro contributo potete scegliere tra:
• bollettino di c/c postale n. 43373216;
• bonifico bancario ( ABI 7601 – CAB 03200 – n. conto corrente postale 43373216)
• assegno non trasferibile intestato a: FONEMA ONLUS da inviare in busta chiusa a: Fon.e.m.a. onlus – Piazza Barberini, 2 00187 Roma

FON.E.M.A. Onlus
Piazza Barberini, 2 - 00187 Roma
C.f. 97295010587
Tel. 340 3278080
e-mail: info@fonema.org

FON.E.M.A. è una onlus - organizzazione non lucrativa d’utilità sociale. Pertanto, ai sensi dell’art. 13 del D.L. 4/12/97 n. 460, ogni donazione a suo favore, entro determinati limiti, è detraibile dall’imposta da pagare (IRPEF) per le persone fisiche ed è un onere deducibile dal reddito per le imprese. La ricevuta del versamento deve essere conservata ai fini fiscali.

Scarica l'articolo della Rivista Antroposofia sul progetto Fomena (formato .pdf)
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http://www.rudolfsteiner.it/fonema/index.html



giovedì 7 giugno 2007

Le cellule adulte tornano embrionali

Pubblicati su Nature i lavori di scienziati del Mit che riproducono gli studi sui topi di Yamanaka

http://www.repubblica.it

Rigenerano tutti i tessuti. "Così la clonazione senza problemi etici"
di DANIELE DIENA

La rivoluzione delle staminali: le cellule adulte tornano embrionali

ROMA - Ci provava da un anno e alla fine il giapponese che si era messo in testa di spostare indietro l'orologio biologico, trasformando le cellule adulte del topo in qualcosa di molto simile alle embrionali, ci è riuscito. Da qualche mese in un laboratorio dell'università di Kyoto godono ottima salute alcuni topolini transgenici, nati da cellule del tessuto connettivo "riprogrammate" geneticamente in modo da trasformarsi in staminali pluripotenti, quelle particolari cellule in grado di generare tutti i tessuti dell'organismo cui appartengono. Il professor Shinya Yamanaka, che già nel 2006 aveva fatto parlare di sé per i suoi primi tentativi "in vitro" ed ora ha pubblicato l'attesa dimostrazione "in vivo" su "Cell Stem Cell", ha anche fatto centro due volte: "Nature" ha pubblicato altri due lavori di scienziati del Mit di Boston e di Harvard che hanno riprodotto il medesimo esperimento.

La notizia ha suscitato forte interesse nella comunità scientifica internazionale anche per la nuova strada che, nel caso funzionasse sull'uomo, aprirebbe per le applicazioni mediche delle staminali, in alternativa alle tanto contrastate embrionali: "Con questa tecnica si fa clonazione senza usare embrioni. Mi spiace di non averlo ottenuto io questo risultato" ha commentato Angelo Vescovi, direttore dell'Istituto di Ricerca per le Cellule Staminali, al San Raffaele di Milano.

L'anno scorso Yamanaka aveva riscosso l'attenzione e lo scetticismo dei maggiori scienziati del mondo quando annunciò d'avere trasformato in laboratorio delle cellule adulte di topo in cellule "pluripotenti".

Come spesso succede però, il passaggio dall'esperienza "in vivo" a quella "in vitro" non funzionò e da quelle cellule non nacque alcun topo. Lo scienziato nipponico non si dà per vinto, anche perché la scommessa - con tutte le difficoltà di ordine etico suscitate dall'uso delle staminali embrionali - ha una portata enorme, e s'ingegna per migliorare la tecnica coinvolgendo due gruppi di colleghi americani. E alla fine la strada giusta è imboccata: gli scienziati ricorrono a dei vettori virali per trasferire nelle cellule adulte del connettivo del topo quattro geni (Oct4, Sox2, c-Myc e Klf4) aventi una funzione chiave nell'attività del genoma dell'embrione. Poi isolano dalla popolazione cellulare di partenza le cellule staminali così ottenute e le sottopongono ad una serie di test, finché hanno la certezza che sono state riprogrammate geneticamente in modo da essere identiche alle embrionali.

A questo punto non resta che la prova regina: se sono davvero come le staminali embrionali, le nuove cellule devono poter dare vita a topolini. E così è: iniettando le cellule in embrioni ai primissimi stadi di sviluppo, non solo questi hanno dato vita a topolini, ma le cellule riprogrammate hanno partecipato alla formazione di tutti i tessuti del corpo dei neonati topi.

Perfino le generazioni successive di topi avevano ancora cellule originate da quelle riprogrammate, quindi il loro "seme" era presente anche nelle cellule germinali di ovociti e spermatozoi. "Un lavoro splendido che cambia radicalmente il modo di far ricerca sulle staminali - ha commentato Angelo Vescovi - se si riuscisse anche nell'uomo a trasformare le cellule adulte in pluripotenti, si risolverebbero sia i problemi etici sulla ricerca sulle staminali embrionali, sia quelli tecnici, in quanto si avrebbe una facile disponibilità di cellule personalizzate per curare ogni singolo paziente. E questi scienziati meriterebbero il Nobel". Più cauto Maurilio Sampaolesi, stretto collaboratore di Vescovi: "Se quei geni sono in grado di creare staminali pluripotenti, che chiaramente continuano ad autorinnovarsi, perché non hanno formato neoplasie?"

(7 giugno 2007)

Il piacere è conoscersi. Campagna di informazione e sensibilizzazione sulla contraccezione


"Io donna. Il piacere è conoscersi - 2007"

Parte il 1°giugno la seconda edizione della campagna di informazione e sensibilizzazione sulla contraccezione in farmacia promossa da Fondazione Donna in collaborazione con istituzioni, associazioni, enti locali, Società Italiana della Contraccezione (SIC) e i farmacisti che hanno aderito all'iniziativa. Hanno inoltre aderito Federsanità ANCI e Federfarma.

Tra giugno e luglio in oltre 400 farmacie pubbliche e private in 10 città italiane: Mantova, Perugia, Catania, Pisa, Latina, Bari, Genova, Salerno, Treviso, Verona, si potranno chiedere informazioni e ritirare gratuitamente l'opuscolo "Il piacere è conoscersi. Che bello essere donna!" (www.ilpiacereeconoscersi.it)

Cerca la farmacia più vicina a casa tua





"Io donna. Il piacere è conoscersi"
Questo è il titolo, scelto da Fondazione Donna per la campagna d'informazione sulla contraccezione, sintetizza appieno lo spirito dell'iniziativa. L'obiettivo è rispondere ai numerosi interrogativi dei giovani e delle donne in tema di contraccezione e sessualità e diffondere la cultura della contraccezione come scelta consapevole.

  • L'iniziativa è stata ospite della terza edizione della manifestazione Printemps du nouveau cinéma français organizzata dal Servizio culturale dell'Ambasciata di Francia a Roma, che ha coinvolto i giovani delle Università partner della manifestazione e della Scuola Nazionale del Cinema




La contraccezione permette di vivere "naturalmente" la sessualità perchè non solo consente di decidere quando avere un figlio e di evitare gravidanze non desiderate, ma anche di affrontare la vita sessuale serenamente, senza timori e dubbi, migliorando il rapporto con il proprio corpo e l'intesa con il partner.

Protagonisti di questa campagna d'informazione sono i farmacisti italiani che hanno scelto di aderire all'iniziativa fornendo informazioni e chiarimenti alle donne e ai giovani della loro città per un mese, e offrendo uno spazio per la distribuzione della nuova edizione dell'opuscolo "Il piacere è conoscersi. Che bello essere donna!" (www.ilpiacereeconoscersi.it).

Nell'ambito della campagna sono previsti dei corsi di aggiornamento sulla contraccezione oggi in Italia tenuti da ginecologi esperti e rivolti ai farmacisti che aderiranno all'iniziativa.

Attualmente nel nostro Paese il ricorso alla contraccezione sicura è ancora molto limitato: quasi 4 donne su 10 si affidano ancora esclusivamente al coito interrotto e 8 su 100 dicono che non hanno mai fatto uso di un metodo contraccettivo, con il risultato di dover ricorrere, quasi nel 10% dei casi, a rimedi d'emergenza come la "pillola del giorno dopo"¹. Inoltre, il 45% delle gravidanze in Italia non è pianificato a differenza del resto d'Europa dove la percentuale di donne a rischio di una gravidanza indesiderata è del 6,5%².

E' fondamentale fornire informazioni chiare ed esaurienti, in particolare sulla contraccezione ormonale, che offre la maggiore percentuale di efficacia e sicurezza, oltre 99%, ed oggi non vuol più dire solo pillola ma anche cerotto ed anello contraccettivo.

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¹ indagine SIGO 2006

² indagine realizzata da TNSNipo 2005




sabato 2 giugno 2007

Cannabis, I giovani consumatori sono «dieci volte più esposti ad attacchi di panico, difficoltà di concentrazione e psicosi»

Così aumenta il pericolo di malattie mentali
Allarme degli psichiatri: 50 spinelli all'anno?
I giovani consumatori sono «dieci volte più esposti ad attacchi di panico, difficoltà di concentrazione e psicosi». Gli studi scientifici

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/06_Giugno/02

MILANO — Giovanissimi, consumatori di hashish, a rischio di disturbi psichici dieci volte di più rispetto ai coetanei che non «fumano». Quando nell'Ottocento Ernst von Feuchtersleben da Vienna usò, per la prima volta, il termine psicosi per indicare problemi mentali e stati di follia, certo, non poteva immaginare che la sua definizione sarebbe stata utilizzata oggi anche per spiegare le nuove malattie degli adolescenti: psicotici per colpa degli spinelli. È quanto sostiene, invece, la Società italiana di Psichiatria (Sip), stanca di sentire ripetere che la marijuana «non fa, poi, così male».

Spiega il presidente Mariano Bassi: «Tra le droghe leggere e i casi di psicosi e paranoia c'è uno stretto legame». La Sip ha fissato anche un limite: oltre i 50 spinelli l'anno — uno alla settimana — i rischi crescono in modo esponenziale. Dopo l'Independent, che lo scorso marzo ha dedicato il suo editoriale domenicale ai danni della cannabis al cervello, puntano ufficialmente il dito contro gli spinelli, per la prima volta in Italia, anche gli psichiatri. Lo fanno con una serie di studi scientifici internazionali che saranno presentati martedì a Milano, al termine di un tour in 16 città dedicato alla formazione dei medici sui pericoli dell'hashish. Un problema che ormai riguarda un numero record di giovani: almeno 700 mila, uno-su-quattro, solo tra i 15 e i 19 anni, secondo le ultime stime dell'Espad, l'European school survey project on alcohol and other drugs. I danni alla salute mentale vanno dalla difficoltà di concentrazione, agli attacchi di panico, fino alle manie di persecuzione e alle idee deliranti. Non finisce qui: «Per chi fuma oltre 50 canne l'anno — avverte Bassi — non bisogna sottovalutare neppure il pericolo di ammalarsi di schizofrenia». L'Istituto superiore della sanità la definisce hashish dementia. Sotto accusa — soprattutto, ma non solo — lo skunk, un super-spinello con una concentrazione del principio attivo Tetrahydrocannabinolo (Thc) fino al 25%, contro il 3% delle canne degli hippies.

«L'uso di cannabinoidi provoca disturbi al sistema neurotrasmettitore, la sostanza responsabile della trasmissione degli impulsi nervosi — sottolinea Bassi, docente nelle Scuole di specializzazione in Psichiatria delle Università di Parma e Bologna —. Per gli adolescenti i rischi sono maggiori rispetto agli adulti perché il loro cervello è ancora in fase di sviluppo». Malattie mentali, dunque, legate a doppio filo all'uso della marijuana? È una tesi destinata a fare discutere. La Società italiana di psichiatria la sostiene sulla base delle ultime ricerche internazionali, come quella del Dipartimento di psichiatria dell'Università della California, pubblicata l'altro ieri sulla rivista Psychiatry Research («I risultati mostrano una significativa associazione tra il consumo di canna e la psicosi — si legge —. Su un campione di 48 persone, il 31% dei consumatori di marijuana ha mostrato problemi psicotici contro il 3% degli altri»). Sulla stessa linea, uno studio del Centro nazionale di ricerca sulle droghe e l'alcool di Sydney, pubblicato sul Canadian Journal of Psychiatry. Sullo sfondo del dibattito, due dati incontrovertibili. Uno: nel giro di cinque anni il prezzo dell'hashish è diminuito del 19%. Oggi a Milano per un grammo — l'equivalente di tre spinelli — bastano 5-8 euro. Due: il numero degli adolescenti che fanno uso di cannabinoidi è cresciuto esponenzialmente. A 19 anni, dice il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), li ha provati un giovane su due.

Simona Ravizza

02 giugno 2007